Ruolo e organizzazione
Il servizio sociale professionale
Il luogo dell’accoglienza dei cittadini, delle sue problematiche complesse e non, sono i servizi sociali territoriali.
Il Servizio Sociale Professionale è, infatti, finalizzato ad assicurare prestazioni necessarie a ridurre e/o rimuovere situazioni problematiche o di bisogno sociale dei cittadini. Sono servizi che agiscono per la prevenzione, con interventi immediati in situazioni di forte disagio.
È, infatti, al servizio sociale comunale o dell’Ambito Territoriale che spetta la presa in carico dell’utente e la responsabilità del progetto individualizzato sul singolo caso. L’assistente sociale, quale case manager, è la figura professionale in grado di assumersi la responsabilità istituzionale del progetto individualizzato, da realizzare insieme all’utente, alla sua famiglia e altri servizi o enti se coinvolti.
Gli assistenti sociali, determinando l’accesso nel sistema integrato dei servizi, operano a costante contatto con i bisogni dei cittadini. Per questa particolare specificità questo servizio riferisce direttamente all’Ufficio di Piano, per facilitare la trasmissione delle informazioni sui bisogni, per contribuire alla programmazione e alla valutazione dei servizi, anche per definire le modalità di partecipazione alle Unità di Valutazione Integrata.
L’Ambito B4 ha provveduto a formalizzare al suo interno il ruolo e la responsabilità istituzionale del mandato da affidare agli Assistenti Sociali. La presa in carico degli utenti, la presenza nelle Unità di Valutazione Integrata (UVI), l’elaborazione del progetto individualizzato, la valutazione del percorso, le scelte di dismissione sono, infatti, attività a carico di figure professionali istituzionali che hanno la responsabilità sia della qualità del processo sia della sostenibilità dei costi.
A titolo d’esempio si ricordano alcune specificità dei Servizi Sociali Professionali Istituzionali:
- rapporti con il Tribunale e/o Ministero di giustizia;
- partecipazione all’Unità di Valutazione Integrata (UVI);
- orientamenti e/o scelte in materia di integrazione socio-sanitaria;
- riconoscimento dell’idoneità alle famiglie nei casi di affido o adozione;
- procedimenti di allontanamento di un minore dal nucleo familiare;
- la destinazione a strutture residenziali.